In questa guida spieghiamo come e quando potare la Buddleia e il Ceanoto e gli arbusti spoglianti dello stesso gruppo.
Il gruppo comprende gli arbusti spoglianti che fioriscono sulla vegetazione dell’anno. Potandoli drasticamente all’inizio della primavera producono getti vigorosi che fioriscono in estate o all’inizio dell’autunno; lasciati a se stessi si trasformano ben presto in cespugli scompigliati e pieni di ramoscelli con conseguente deterioramento della qualità e della quantità dei fiori prodotti. Si possono includere nel terzo gruppo anche alcuni arbusti a foglia caduca, il cui esempio tipico è il Prunus triloba, che fioriscono presto durante l’anno sulla vegetazione della stagione precedente. Potandoli drasticamente in marzo aprile, periodo in cui hanno già fiorito, produrranno lunghi getti a bastoncino che fioriranno la primavera successiva.
Il gruppo comprende
Buddleia davidii
Caryopteris Ceanothus (spoglianti)
Fuchsia (rustiche)
Hydrangea paniculata
Perovskia
Prunus glandulosa
Prunus triloba
Romneya Spiraea x bumalda
Spiraea douglasii
Spiraea japonica
La tecnica di potatura è esattamente la stessa. Condizione essenziale è una potatura all’inizio dell’anno, in modo che i rami fioriferi abbiano molto tempo a loro disposizione per svilupparsi; questa potatura può consistere semplicemente nel taglio alla base di tutta la vegetazione ogni anno tra marzo e aprile, come nel caso di piccoli arbusti (fucsie rustiche, Leycesteria e Perovskia); oppure si può lasciar crescere un’impalcatura di rami legnosi fino all’altezza desiderata, per poi potare la vegetazione in prossimità dell’impalcatura ogni primavera (Buddleia davidii). Si può regolare a piacimento l’altezza della vegetazione e dei fiori di una pianta semplicemente potando qualche getto dell’impalcatura più in alto o più in basso degli altri; questo si rivela utile in una posizione in cui la pianta è vista solo da un lato e presenta all’osservatore una più ampia superficie fiorita.
Questa energica potatura va eseguita ogni anno in marzo o all’inizio di aprile, proprio quando le gemme di crescita cominciano a ingrossarsi e si può già capire la posizione dei nuovi getti. Nelle zone ventose può essere necessario spuntare alla fine dell’autunno la vegetazione che ha fiorito, per ridurre il rischio che il vento smuova le radici, anche se in genere è necessaria solo la potatura primaverile. Molto importante è il nutrimento degli arbusti potati secondo questi criteri, per assicurare ogni stagione la produzione di un’adeguata vegetazione sana.
Primo anno
Scopo della potatura d’impianto è costituire una forte impalcatura di rami ben distanziati. La prima stagione la potatura è più leggera che gli anni seguenti, in modo che il sistema radicale possa consolidarsi bene. All’impianto eliminare tutti i rami deboli e rovinati con le cesoioe. In marzo aprile tagliare i restanti rami da uno a tre quarti della loro lunghezza, potando gli arbusti più vigorosi, come la Buddleia davidii, più drasticamente delle specie meno robuste, come la Perovskia e il Ceanothus spogliante.
Secondo anno
In marzo aprile potare radicalmente la vegetazione dell’anno precedente fino alle gemme in via di sviluppo, appena sopra la vegetazione più vecchia. Nel caso delle fucsie, della Leycesteria e di suffrutici simili che non producono un’impalcatura di base legnosa, tagliare quasi a livello del suolo. Nelle zone temperate questi suffrutici possono diventare legnosi e si ricorre allora alla formazione dell’impalcatura. Ricoprire bene di pacciame di composta o di letame la base della pianta, per stimolare una nuova vegetazione vigorosa.
Terzo anno e seguenti
La potatura si sussegue esattamente come nella seconda stagione. Dopo alcuni anni l’impalcatura legnosa di base può diventare troppo fitta e può rivelarsi necessario un leggero diradamento dei vecchi ceppi legnosi. Applicare ogni anno una pacciamatura alla base per assicurare una crescita vigorosa continua. Tenendo conto delle lievi variazioni nel grado di potatura necessario per formare l’impalcatura iniziale, diamo tre esempi di arbusti di questo gruppo che richiedono tecniche leggermente diverse. La mancanza di nutrimento regolare può portare a una vegetazione esile e debole.