Nella coltivazione delle piante gran parte del successo è dovuto a una potatura corretta.
La potatura può essere definita come l’eliminazione di una parte di una pianta per indurla a crescere, fiorire e fruttificare nel modo voluto dal giardiniere. Il grado di potatura varia sensibilmente, dalla rimozione di una grande parte di un albero alla semplice eliminazione dei fiori secchi dei rosai, alla cimatura di getti di giovani piante in vaso, come le fucsie, per indurle a ramificare. Persino il taglio della vecchia vegetazione di piante erbacee in autunno o in inverno è una forma di potatura.
Perché potare, quando le piante allo stato selvatico, nonostante non siano potate, crescono e fioriscono perfettamente? Risulta essere una domanda che spesso ci si pone, ma in effetti la natura ha i suoi metodi di potatura: i ramoscelli, le foglie e i fiori cadono naturalmente. La potatura accelera in parte questo processo lento ma continuo. Molte piante prospereranno anche con una potatura molto limitata ed è quasi sempre meglio non potare assolutamente che ricorrere a «rasature» o tagli brutali che consistono nel recidere ogni anno tutti i nuovi getti per mantenere le piante ordinate o perché la pianta in questione è diventata troppo grande per la posizione che occupa in giardino e ha bisogno di essere tenuta sotto controllo. Una potatura radicale è a volte necessaria per ragioni specifiche, ma non si dovrebbe mai ricorrervi solo per mantenere le piante in ordine o sotto controllo.
Potatura – Come e perché
Quando si pota o sì alleva una pianta in un certo modo lo scopo principale è di ottenere il massimo effetto decorativo o il maggiore raccolto possibile; è inoltre importante che la forma e l’aspetto siano gradevoli e che, allo stesso tempo, ci sia un equilibrio tra sviluppo, fioritura e fruttificazione, pur mantenendo il soggetto vigoroso e in buone condizioni di salute.
Molti alberi e arbusti non richiedono una potatura annuale rigorosa e dopo una formazione iniziale, possono non avere più bisogno che di una leggera «potatura di bellezza», cioè un delicato controllo della natura che consiste nell’eliminare i fiori appassiti e nel tagliare i ramoscelli sottili, deboli o disordinati per mantenere una forma d’insieme ben equilibrata.
Al contrario, le siepi potate in maniera formale richiedono non solo una rigida formazione iniziale, ma anche una potatura accurata e tempestiva, perché la forma delle piante sia sempre perfetta.
Prima di cominciare a potare una pianta è essenziale conoscere le sue caratteristiche botaniche; la semplice osservazione rivelerà che la maggior parte delle piante legnose hanno una gemma apicale o terminale in cima a ogni ramo. Sotto di essa, sul fusto, sono disposte gemme laterali o ascellari in un ordine ben preciso che varia da specie a specie: possono essere alterne, opposte, verticillate o disposte a spirale e la loro posizione determina il punto in cui spunteranno i rami futuri. La gemma terminale esercita la dominanza apicale sulle gemme laterali e cioè cresce più rapidamente e può far prevalere la sua dominanza producendo una sostanza chimica che inibisce lo sviluppo delle gemme laterali. Se si recide la gemma terminale, le gemme o i getti laterali sottostanti cresceranno rapidamente. Quindi, cimando la punta tenera di una giovane fucsia o tagliando un getto legnoso di un arbusto, non si fa altro che interrompere questa dominanza apicale, eliminando la fonte dell’inibitore. Questo fatto è comune a tutta la potatura: il grado di dominanza apicale varia da una specie all’altra e ognuna ha un ciclo di crescita particolare — a volte varia persino nell’ambito di una stessa specie, secondo le stagioni. In genere gli alberi, soprattutto nei primi anni di crescita, esibiscono una forte dominanza apicale, mentre gli arbusti, che hanno molti rami intricati, la mostrano molto meno. In piante come la Syringa vulgaris, il lillà comune, che hanno coppie di gemme opposte, la domìnanza è suddivisa tra le due gemme più alte che crescono più o meno alla stessa velocità e presentano un tipico modello di crescita biforcata. A volte una delle due gemme ha il sopravvento sull’altra e lo sviluppo avviene da una parte sola, come si verifica spesso con la deutzia.
Quando sì pota una pianta è importante tagliare fino a una gemma prescelta, da cui spunterà un getto nella direzione desiderata. Se il taglio è fatto al disopra dì una gemma rivolta verso l’esterno, questa produrrà un getto che, man mano che s’allunga, si allontana sempre dì più dal centro della pianta. La gemma terminale di questo getto avrà poi il sopravvento e dominerà le gemme laterali sottostanti.
Allo stesso modo, quando è necessario limitare lo sviluppo di un albero o dì un arbusto, è importante diradare i getti o i rami eliminandone completamente alcuni e, se necessario, spuntando gli altri fino a una gemma o a un getto principale in posizione adeguata.
I tagli dovrebbero essere fatti sempre sopra una gemma sana e inclinati dal lato opposto dove sorge la gemma, in modo che ì getti risultanti crescano nella direzione desiderata. I tagli fatti male contribuiscono spesso all’avvizzimento del ramo e della gemma di crescita scelta. Sui rami legnosi di alberi e arbusti non ci sono gemme di crescita visibili, anche se in genere, sotto la corteccia, sono presenti gemme avventizie o dormienti. Se c’è bisogno di eliminare legno o rami deboli, la posizione del taglio deve essere scelta accuratamente: il taglio andrebbe fatto vicino a un ramo sano, in modo che la superficie della ferita che rimane esposta sia minima, senza lasciare un moncone di legno attraverso il quale potrebbe penetrare una malattia. Tutti i tagli o le ferite di più di cm 1-1,5 dì diametro dovrebbero essere spennellati con un prodotto cicatrizzante per prevenire ogni possibile infezione.
Formazione e potatura iniziali
La maggior parte degli alberi e degli arbusti trae un certo giovamento da una buona formazione iniziale, malgrado alcuni si trasformino spontaneamente in esemplari di forma armoniosa solo per mezzo dì un modesto intervento e dell’eliminazione dì qualche getto superfluo in posizione infelice. Altri hanno bisogno di un controllo più accurato, soprattutto se devono essere allevati in maniera formale e addossati a un muro o a una recinzione. È quindi molto importante assicurarsi che la formazione data sia tempestiva e corretta anche se non si tratta che dell’eliminazione di un paio di getti deboli. Permettere che su un albero si sviluppi a questo stadio un getto terminale doppio o che cresca un ramo in posizione sfavorevole può dare seri problemi negli anni successivi. Si è sempre riluttanti per natura a potare rami vigorosi su piante giovani, anche quando sono chiaramente disposti male, ma a volte bisogna farlo per formare correttamente l’impalcatura di base equilibrata che sorreggerà la pianta: in questo libro sì pone spesso l’accento sullo sviluppo di una «impalcatura» di rami che farà da scheletro portante di foglie, fiori e frutti.
Gli alberi, a meno che non vengano capitozzati, e molti grandi arbusti e sempreverdi manterranno questa impalcatura di base per tutta la loro vita ed è quindi indispensabile che essa sia forte e che i rami siano distanziati regolarmente, in modo che sia strutturalmente robusta, con il peso dei rami più piccoli distribuito uniformemente. Gli alberi soggetti a una potatura dì rinnovamento periodica non hanno un’impalcatura permanente, ma è pur sempre importante costituire una pianta equilibrata e di forma armoniosa. Arbusti come la deutzia, il ribes a frutti neri e alcuni tipi di rosa non possono fare a meno di una quantità regolare di getti vigorosi alla base o in prossimità per integrare i rami.
Potare una pianta per mantenerla al meglio
Le piante sono più soggette a malattie e parassiti animali quando sono in cattive condizioni: è essenziale che possano disporre di acqua e nutrimento adeguati per avere uno sviluppo vigoroso e senza problemi. Questo vale soprattutto per le piante che vengono potate radicalmente ogni anno, perché è inutile tagliare i loro rami drasticamente se poi non hanno abbastanza acqua e nutrimento per produrre nuovi getti. Quindi l’innaffiamento e la nutrizione sono strettamente connessi alla potatura. E anche importante eliminare e bruciare immediatamente tutti i rami malati o deteriorati.
In ogni caso bisognerebbe recidere i rami in questione lasciando solo legno sano in cui si possano sviluppare uno o due getti di crescita che, a tempo debito, prenderanno il posto dei rami mancanti. I rami deteriorati offrono sempre un punto d’entrata per le malattie ed è importante tagliarli per evitare infezioni e ogni ulteriore deterioramento.
Potare una pianta per mantenerla sana implica anche l’eliminazione dei getti disordinati, immaturi, deboli e sottili che spesso crescono al centro di alberi e arbusti non potati, a causa della mancanza di aria e luce. Questo elimina possibili focolai di malattie e favorisce lo sviluppo illimitato di getti vigorosi e di foglie sane e bei grappoli di fiori.
Come mantenere la forma e il portamento
Per alcuni alberi e arbusti è consigliabile non intervenire potandoli dopo la formazione iniziale, tranne che per la potatura di bellezza e l’eliminazione dei rami deteriorati. Di quando in quando, getti vigorosi disposti irregolarmente altereranno la simmetria equilibrata di un arbusto o un albero adulti e dovranno perciò essere recisi completamente.
Nel caso di molti arbusti e, meno di frequente, di alberi piccoli, la pianta può essere asimmetrica, poiché una parte è più vigorosa del resto. Quando accade questo, ricordare il principio secondo il quale i getti forti vanno potati leggermente, mentre quelli deboli richiedono una potatura drastica; questo perché una potatura energica stimola una crescita vigorosa, quindi la potatura di getti forti non farebbe che stimolare lo sviluppo di getti ancora più vigorosi, accentuando ulteriormente l’irregolarità della forma. Bisognerebbe tenere sempre presente la massima: «sviluppo debole, potatura radicale; sviluppo forte, potatura leggera», quando si rende necessaria una potatura correttiva di questo genere.
Come ottenere un bell’effetto decorativo o il massimo raccolto
In vista di ciò è essenziale conoscere le caratteristiche di sviluppo, fioritura e fruttificazione della pianta da potare, poiché questo influirà sulla scelta della tecnica necessaria per ottenere il massimo effetto decorativo o per ottimizzare il raccolto. Il giardiniere deve sapere se la pianta fiorisce sulla vegetazione dell’anno, come la Buddleia davidii, o su rami di uno o più anni, come la B. alternifolia. Sarebbe inutile potare radicalmente le piante del secondo tipo ogni primavera, poiché verrebbero eliminati tutti i germogli di fioritura di un anno per la stagione.
Nel caso del ribes a frutto rosso, il frutto è portato da corti speroni di un’impalcatura permanente di legno vecchio, invece il ribes a frutto nero fruttifica sui getti di un anno e richiede una potatura di rinnovamento. Alcune piante possono essere potate in due modi per ottenere diversi effetti decorativi; un esempio sono le varietà a foglie purpuree dello scotano (Cotinus coggygria) che generalmente è coltivato come un grande arbusto che produce foglie e fiori molto belli e che richiede solo una leggera potatura di bellezza. Oppure si possono tagliare ogni primavera tutti i getti per ottenere foglie ampie e belle sulla vegetazione dell’anno, ma niente fiori.
Conoscere le caratteristiche di sviluppo aiuterà a determinare quando eseguire la potatura, ma, come regola generale, il momento migliore dell’anno è quello che permette, nel periodo di massimo sviluppo, la produzione di getti fioriferi o di rami che fioriranno la stagione successiva.
Attrezzi per la potatura
I principali attrezzi di cui un giardiniere ha bisogno per potare sono: un buon paio di forbici, forbicioni a mano o elettrici per il taglio delle siepi e, se è necessario un lavoro più pesante, un paio di forbici da potatura dall’impugnatura lunga e una sega da giardiniere.
Esistono anche dei coltelli da potatura, generalmente con la lama e l’impugnatura leggermente incurvate, ma non sono facili da usare senza una certa esperienza. Un uso scorretto dei coltelli da potatura dà spesso come risultato tagli irregolari e le forbici sono in genere più semplici da usare.
Esistono tre tipi principali di forbici e cesoie, ma è in commercio un gran numero di varianti: un tipo ha una lama a taglio diritto che taglia su una battuta di metallo più tenero; la seconda ha una lama ricurva convessa che taglia contro, ma non direttamente, una battuta fissa; la terza ha due lame ricurve convesse che tagliano come delle normali forbici. Tutte, se usate correttamente, possono dare ottimi risultati. Avvicinare sempre il fusto da tagliare alla base della lama, dove può essere tenuto saldamente: se il taglio è fatto con le punte, le lame tendono a divaricarsi definitivamente. Le forbici a impugnatura lunga, tipo tronchesino a fulcro, sono sostanzialmente delle forbici robuste con manici lunghi che agiscono da leva tagliando fusti o rami piuttosto spessi.
La sega da giardiniere è necessaria per tagliare i rami più grandi. Ne esistono diversi modelli, particolarmente adatti da usare in spazi limitati o angoli stretti tra i rami. La sega da giardiniere di tipo inglese ha una lama affusolata, dentellata su entrambi i lati: una fila di denti taglia più uniformemente dell’altra. Bisogna fare attenzione a non danneggiare i rami circostanti con la fila di denti che non viene usata e per questo alcuni giardinieri preferiscono un modello a punta della normale sega da falegname. Le stesse precauzioni servono nell’utilizzo della motosega da potatura.
La sega di tipo greco, che ha una lama incurvata molto appuntita e una fila di denti concepiti in modo da tagliare al movimento di ritorno, è anch’essa molto utile negli spazi ristretti.
Le forbici manuali sono disponibili in più modelli. Qualunque sia il modello scelto, le forbici devono essere leggere, ben equilibrate e comode da usare, con lame affilate ed efficienti. In ogni caso è importante usare attrezzi di buona qualità e tenerli in buone condizioni, il che significa pulirli e oliarli dopo l’uso, onde evitare il formarsi della ruggine e assicurarsi che siano ben affilati prima dell’uso. Non cercare mai di tagliare un ramo che è troppo grosso per l’attrezzo usato, che si forzerebbe e diventerebbe meno efficiente. Anche girare l’attrezzo mentre si taglia può forzarlo e provocare un taglio irregolare.