In questa guida spieghiamo come e quando potare le rose.
Sono molte le persone che coltivano rose in giardino o a ridosso del muro di casa, ma per molti di questi giardinieri il modo giusto di potare un rosaio resta un procedimento complicato e misterioso. I rosai allo stato selvatico producono ogni stagione nuovi getti forti dalla base della pianta: man mano che si avanza nel tempo le diramazioni laterali o secondarie di questi getti diventeranno sempre più deboli e, quando appariranno nuovi getti forti, il nutrimento assorbito dalle radici andrà a loro profitto, venendo a mancare ai rami originari. Alla fine i vecchi rami moriranno per poi cadere al suolo: un metodo di potatura naturale ma lento. Scopo della potatura è di abbreviare i tempi della natura, eliminando i vecchi rami, stimolando così la produzione di getti nuovi, vigorosi e sani e del numero ottimale di fiori per le rose in questione. La potatura è un’operazione semplice, ma, poiché le rose variano molto in altezza (dalle lillipuziane, alte meno di cm 30, alle rampicanti vigorose, che possono raggiungere m 10-12), ci vuole tutta una gamma di tecniche di potatura per fare in modo che siano sane e che fioriscano spontaneamente ma entro limiti ragionevoli.
Ci sono dei principi generali che valgono per la potatura di qualsiasi tipo di rosa:
1. Usare sempre forbici affilate e un coltello, poiché un taglio irregolare dovuto ad attrezzi smussati può far avvizzire la parte tagliata (a). Il taglio non deve essere fatto a più di cm 0,5 dall’occhio e deve essere leggermente inclinato dalla parte opposta rispetto all’occhio stesso (b); se si taglia troppo in alto, il moncone avvizzisce (c); se si taglia troppo in basso, si rischia di danneggiare l’occhio o di far entrare dal taglio germi di malattie (d). Un taglio inclinato nella direzione sbagliata fa accumulare umidità presso l’occhio (e).
2. Potare lasciando solo legno sano: se il midollo è marrone o incolore, tagliare nuovamente il ramo con le cesoie da potatura fino a raggiungere il midollo sano bianco.
3. Tagliare fino a un occhio rivolto verso l’esterno, per ottenere una forma vuota al centro. Con i rosai a portamento diffuso a volte conviene potare alcuni rami fino a un occhio rivolto verso l’interno per avere uno sviluppo più verticale.
4. Le rose vigorose moderne spesso, dopo la potatura, producono due o tre getti da uno stesso occhio. Non appena è possibile, eliminare i getti eccedenti, in modo da non lasciare mai che si formi più di un getto da un taglio di potatura.
5. Eliminare completamente qualsiasi fusto malato (a) e qualsiasi ramoscello debole o esile (b). Questo significa tagliarlo a livello del suolo o, nel caso di rami laterali, alla giuntura con un fusto sano. Se due rami s’incrociano, tagliarne uno al disotto del punto d’intersezione (c). Questo non è sempre facile con le rose rampicanti o arbustive, ma, fin dove è possibile, evitare almeno che i rami sfreghino l’uno contro l’altro o contro i loro sostegni.
6. Mantenere i rami ben distanziati per permettere all’aria di circolare all’interno della pianta e alla luce di raggiungere le foglie. Questo riduce il rischio di malattie come le macchie nere, la muffa o la ruggine, tutte favorite da condizioni di aria stagnante.
7. Bruciare i rami tagliati per evitare la diffusione delle malattie.
Può accadere di non sapere a che gruppo appartengono le rose del proprio giardino, soprattutto se si cambia casa a fine autunno o in inverno e non ci sono etichette sulle piante. Se non si sa – bene come comportarsi, limitarsi a una potatura invernale molto generale; l’estate seguente si può capire a quale gruppo appartengono da come fioriscono, e potarle di conseguenza. Le tecniche di potatura variano leggermente in condizioni diverse e, con l’esperienza, si imparerà velocemente come comportarsi secondo il tipo di clima e di terreno.
Quando Potare le Rose
I periodi di potatura variano a seconda dei gruppi di rose. Maggiori dettagli in merito verranno forniti in ogni sezione.
La potatura invernale
La potatura invernale va eseguita tra la metà di febbraio e la metà di marzo, a seconda della località, della stagione e delle condizioni atmosferiche prevalenti. Una potatura prematura, tra dicembre e gennaio, può favorire uno sviluppo precoce, spesso poi compromesso dal tempo rigido. Una potatura tardiva, in aprile, spesso comporta una perdita dell’energia della pianta, perché si eliminerebbero i giovani getti già prodotti. La cosa migliore è, clima permettendo, potare quando le gemme di crescita, situate a metà circa dei fusti più vigorosi, cominciano a ingrossarsi. Dopo la potatura invernale, distribuire alla base dei rosai una buona pacciamatura di letame o composta ben maturi. La potatura stimola una produzione continua di giovani getti vigorosi, a condizione che ci sia nutrimento sufficiente. In alcune stagioni possono sopravvenire danni dovuti al gelo, soprattutto in primavera, quando i periodi di bel tempo si alternano a periodi di gelo. Se i nuovi getti rimangono danneggiati dal gelo, potare i fusti principali fino agli occhi dormienti.
La potatura estiva
La potatura estiva si limita all’eliminazione di fiori o grappoli di fiori durante il periodo di fioritura. Alcune rose, come la «Scarlat Fire» e la Rosa movyesii, sono coltivate, oltre che per i loro fiori, per la produzione autunnale di cinorrodi vivacemente colorati, Su questi rosai i fiori non dovrebbero essere recisi, ma, per la maggior parte dei rosai, è buona regola eliminare tutti i mazzi di fiori non appena appassiscono. Questo impedisce che la pianta sprechi nutrimento per un’inutile produzione di semi, elimina una possibile fonte di malattie dai petali appassiti (soprattutto quando il tempo è umido) e stimola una nuova crescita e fioritura dei rosai rifiorenti. Potare fino al primo occhio vigoroso o giovane getto al disotto dello stelo del fiore o di un mazzo di fiori. Normalmente l’occhio dovrebbe essere rivolto verso l’esterno, ma a volte, per ottenere una pianta di forma armoniosa, può essere rivolto verso l’interno. Eliminando solo il fiore col suo peduncolo, spunteranno delle gemme deboli appena sotto l’infiorescenza che produrranno getti esili e disordinati. Non tagliare mai lo stelo di un fiore più del necessario e non recidere mai più di uno o due fusti lunghi da uno stesso cespuglio: le foglie forniscono gran parte del nutrimento della pianta, quindi eliminarne troppe durante il periodo di crescita indebolirebbe il rosaio. A fine estate eliminare i fiori appassiti a lunghi intervalli di tempo e il meno possibile, per evitare di stimolare la produzione di ulteriori getti di crescita che si deteriorerebbero nell’inverno.
La potatura autunnale
Nelle zone molto ventose conviene accorciare in novembre di cm 15-30 tutti i fusti particolarmente lunghi, per ridurre il rischio che il vento, facendo oscillare la pianta, ne smuova le radici.
Ibride di Tea e Ibride Perpetue
Le Ibride di Tea e le Ibride Perpetue sono potate nello stesso modo, per favorire la produzione di forti getti basali al fine di ottenere una pianta tondeggiante vuota al centro, con l’impalcatura di fusti uniformemente distanziati. Le Ibride di Tea e le Ibride Perpetue fioriscono sulla vegetazione dell’anno e generalmente traggono un notevole giovamento da una potatura annuale più o meno moderata. Questo mantiene la pianta compatta e assicura una produzione costante di giovani getti vigorosi. La potatura annuale va da metà febbraio a metà-fine marzo, con variazioni a seconda delle condizioni del terreno e del tempo prevalente nel periodo della potatura. Le rose molto vigorose, per esempio la «Pace», vanno potate leggermente, poiché una potatura drastica favorirebbe una vegetazione molto robusta, ma spesso priva di fiori. Altre cultivar vigorose, come la «Chinatown» e l’«Uncle Walter», fioriscono su fusti alti, dim 1,5-1,8. Un altro modo di allevare queste cultivar consiste nel fissare i rami al terreno orizzontalmente e per questo è necessaria una tecnica di potatura diversa. Questo metodo è adatto anche per molte rose sarmentose con rami flessibili.
Primo anno
Le Ibride di Tea e le Ibride Perpetue al primo anno, cioè appena piantate, arrivano generalmente dal vivaio in autunno, con tre o quattro forti getti. Se non è ancora stato fatto, prima di piantarle potare leggermente i getti principali e le radici lunghe o rovinate. Tra la fine di febbraio e la metà di marzo potare tutti i getti a 2-4 occhio cm 15 dal suolo, per stimolare la produzione di forti getti basali. Se il terreno è molto sabbioso e povero di sostanze nutritive, eseguire una potatura più leggera il primo anno (a 4-6 occhi o cm 22-25) e più drastica l’anno seguente.
Secondo anno e seguenti
Dal secondo anno in poi potare moderatamente le Ibride di Tea e le Ibride Perpetue: tagliare i getti più forti e più spessi, a 4-6 occhio cm 22-25 e quelli meno vigorosi a 2-4 occhi o cm 15. Questo metodo di potatura dà i migliori risultati da ogni punto di vista. Man mano che la pianta invecchia recidere alla base uno o due vecchi fusti.
Rami fissati al terreno. Alcune cultivar moderne di Ibride di Tea e Ibride Perpetue, come la «Chinatown» e l’«Uncle Walter», sono molto vigorose e i fiori sono prodotti in cima a steli di m 1,5-1,8 che possono essere allevati orizzontalmente su una struttura o essere fissati al suolo mediante forcelle.
Primo anno
Con i rosai di questo tipo appena piantati comportarsi come con le Ibride di Tea o Ibride Perpetue normali.
Secondo, terzo anno e seguenti Alla fine della prima stagione di fioritura, fissare al suolo i nuovi getti basali vigorosi. Recidere metà circa dei vecchi fusti e tutta la vegetazione debole o malata. Accorciare i getti laterali restanti a 2-3 occhi o cm 10-15. Quest’operazione stimolerà l’estate seguente nuovi getti laterali lungo i rami fissati al suolo. Questi getti laterali fioriscono spontaneamente e sono uno spettacolo stupendo. Dal terzo anno in poi eliminare tutti i vecchi rami fissati al suolo, purché la pianta si mantenga vigorosa.
Floribunde
Le rose Floribunde sono più vigorose di quasi tutte le Ibride di Tea e Ibride Perpetue e produco- no una serie di ampi mazzi di fiori di media grandezza.
Risulta essere difficile potare le Floribunde per ottenere il numero ottimale di fiori: una drastica potatura annuale, come per le Ibride di Tea e Ibride Perpetue, può indebolirle nel giro di qualche anno, mentre una potatura leggera dà origine ad ampi cespugli con rami esili e deboli. E quindi spesso consigliabile una potatura moderata di tutti i rami a 6-8 occhi o cm 30-45, che si rivela abbastanza soddisfacente soprattutto nelle zone ventose. Non sempre però si ottiene una produzione estiva quasi ininterrotta e parte del legno più vecchio tende a deperire senza che si formino altri getti basali di sostituzione. Il metodo più efficace è la combinazione di una potatura leggera di alcuni rami, per ottenere una prima fioritura, con una potatura più intensiva di altri per stimolare il rinnovamento dei getti basali e una seconda produzione di fiori. La potatura annuale va dalla metà di febbraio alla metà di marzo; le variazioni dipendono dal tipo di terreno e dalle condizioni atmosferiche.
Primo anno
Le Floribunde provengono in genere dal vivaio con 3-5 rami forti e spesso getti laterali esili e deboli. Tra la metà di febbraio e la metà di marzo potare tutti i rami forti a 3-5 occhi o cm 15-23 ed eliminare tutti i getti deboli.
Secondo anno
Tra la metà di febbraio e la metà di marzo accorciare di un terzo i getti principali di un anno alla base o in prossimità e potare a 2-3 occhi o cm 10-15 tutti i getti laterali restanti. Potare nuovamente a 3-5 occhi i getti vigorosi del legno più vecchio, già potati all’impianto, o eliminarli del tutto per mantenere una forma vuota al centro.
Terzo anno e seguenti
Dal terzo anno in poi continuare questo programma di rinnovamento tra la metà di febbraio e la metà di marzo. Accorciare di un terzo i getti forti di un anno e quelli di due anni a 3-5 occhi o cm 15-23 dal suolo. Se il cespuglio è troppo fitto, recidere alla base parte della vegetazione più vecchia.
Lillipuziane e poliante pompon
Le rose lillipuziane o miniatura sono un gruppo di rose di bassa taglia assai diffuse, che raggiungono cm 30-60 d’altezza. | fiori sono simili a quelli delle Ibride di Tea e delle Floribunde e sono prodotti sulla vegetazione dell’anno. La potatura delle lillipuziane è essenzialmente uguale a quella delle Ibride di Tea e delle Ibride Perpetue, malgrado sia meglio non potare troppo drasticamente i rosai di lillipuziane piantati da poco. Ogni tanto spuntano dei getti molto vigorosi che alterano la simmetria generale della pianta: quando si pota il rosaio all’inizio della primavera, conviene eliminarli completamente, in modo che la vegetazione sia equilibrata. Se una lillipuziana non cessa di generare getti vigorosi che rendono la pianta asimmetrica, conviene potarla come una Floribunda.
Le poliante pompon, un gruppo di rose di taglia bassa, compatte, spesso rifiorenti, sono le antenate delle moderne Floribunde. Raramente superano cm 60-90 d’altezza e producono una gran quantità di getti piuttosto esili. Il primo anno potare leggermente questi rosai appena dopo l’impianto, in febbraio-marzo, accorciando di un terzo i rami robusti e recidendo completamente quelli esili e deboli. Dal secondo anno in poi, in febbraio-marzo, eliminare tutto il legno vecchio, debole, malato.
Non è necessaria una grande potatura, bisogna solo mantenere la forma vuota al centro e accorciare di un terzo i fusti vigorosi. Potare d’estate per mantenere la fioritura.
Rose Sarmentose
Le rose sarmentose possono fiorire spontaneamente in magnifici intrichi arruffati o produrre solo qualche fiore mediocre. Comunque, grazie a un’oculata formazione e potatura, fioriranno regolarmente, abbondantemente e soddisfacentemente. Per comodità, le rose sarmentose sono state suddivise in cinque gruppi, anche se questa divisione non è rigorosa e alcune tecniche di potatura coincidono. Dove c’è spazio sufficiente, conviene far crescere i nuovi getti d’allungamento il più orizzontalmente possibile, tenendo conto della necessità di ottenere una pianta proporzionata e se lo sviluppo naturale del rosaio lo consente. | rami verticali non genererebbero che qualche getto laterale fiorifero al loro apice, mentre i rami orizzontali ne producono per quasi tutta la loro lunghezza, creando un effetto molto più bello. La produzione di nuovi getti dipende da un nutrimento appropriato, soprattutto per il primo gruppo, il quale richiede ogni anno l’eliminazione di tutto il legno vecchio. Per evitare che il vento provochi rotture e per facilitare la formazione di un’impalcatura equilibrata, assicurarsi che tutti i nuovi rami lunghi siano fissati, man mano che crescono.
Il primo gruppo comprende le sarmentose propriamente dette, varietà come la «Dorothy Perkins» e l’«Excelsa», che derivano dalla Rosa wichuriana. Fioriscono in giugno-luglio sui getti laterali dei fusti basali lunghi e flessibili, prodotti la stagione precedente.
Primo anno
All’impianto potare tutti i getti vigorosi a cm 25-40 dalla base ed eliminare tutti quelli deboli. Questa drastica potatura iniziale favorisce una vegetazione forte ed equilibrata durante la prima stagione senza che vengano prodotti fiori fino all’anno seguente.
Secondo anno e seguenti
La potatura di rosai già attecchiti consiste nel recidere alla base, appena dopo la fioritura, generalmente tra agosto e settembre, tutti i getti che hanno fiorito. Fissare i giovani getti basali in via di sviluppo al posto dei rami vecchi, getti che l’estate seguente produrranno diramazioni laterali fiorifere. Dove il luogo lo consente, far crescere la maggior parte di questi nuovi rami il più orizzontalmente possibile, per ottenere il massimo sviluppo dei getti laterali fioriferi. A volte sono prodotti solo pochi getti basali, nel qual caso conservare parte dei vecchi fusti, tagliando, dopo la fioritura, i loro getti laterali a 2-3 occhi a cm 10-15 dal fusto principale.
Al secondo gruppo appartengono molte varietà di rose vigorose ben note, come la «Albertine» e la «Chaplin’s Pink». Fioriscono una volta in estate sui getti laterali di lunghi fusti prodotti l’anno precedente. Differiscono dalle sarmentose vere e proprie in quanto generano pochissimi getti basali ogni stagione, poiché la maggior parte della nuova vegetazione si concentra più in alto sui vecchi fusti. Scopo della potatura è di eliminare il legno vecchio proporzionalmente al Nuovo.
Primo anno
Con le varietà di questo gruppo appena piantate, comportarsi come con il primo gruppo.
Secondo, terzo anno e seguenti
Eseguire la potatura del rosaio già attecchito appena dopo la fioritura. Eliminare completamente uno o due fusti vecchi e far crescere al loro posto tutti i getti basali, potare uno o due fusti vecchi a cm 30-45 dalla base. Tagliare il legno vecchio della parte superiore della pianta fino a un punto in cui stia cominciando a crescere un nuovo getto guida vigoroso. Far crescere i getti guida il più orizzontalmente possibile e non potarli. Tagliare i getti laterali più corti lasciando 2-3 occhi o cm 15.
Al terzo gruppo appartengono le rose sarmentose che fioriscono sulla vegetazione dell’anno, tra cui le Ibride di Tea rampicanti e le mutanti rampicanti delle Ibride di Tea e delle Floribunde. Quasi tutte le rose di questo gruppo sono rifiorenti. I loro fusti lunghi e flessibili si prestano ottimamente a essere addossati a muri, recinzioni e su pergolati.
Primo anno
I rosai di questo gruppo non vanno potati al trapianto, eccetto una spuntata alle radici e l’eliminazione delle estremità rovinate e dei getti deboli. Questo perché molte sono mutanti rampicanti di varietà a cespuglio e una drastica potatura al trapianto può causare una recessione alla forma a cespuglio. E molto importante costituire un’impalcatura di rami forti e uniformemente distanziati, poiché i rosai di questo gruppo, dopo aver attecchito, non generano facilmente getti basali vigorosi, ma germogliano per lo più in alto, sui fusti principali già esistenti. Una formazione orizzontale o ad angolo dei nuovi getti guida a uno stadio iniziale aiuta a evitare che la base della pianta diventi troppo spoglia.
Secondo anno e seguenti
Oltre a dovere contenere la pianta entro lo spazio assegnatole, la potatura e la formazione dei rosai adulti di questo gruppo consistono nell’eliminazione dei getti laterali fioriferi durante la stagione . vegetativa, non appena appassiscono i fiori. Recidere tutto il legno malato o debole a fine autunno o in inverno, prima della nuova crescita. Intanto far crescere i nuovi getti per riempire eventuali spazi vuoti nell’impalcatura e spuntare tutti i getti laterali sfioriti a 3-4 occhi o cm 15. Quando i rosai sono vecchi, di quando in quando si dovranno potare i rami deboli o svigoriti a pochi centimetri dalla base per stimolare lo sviluppo di uno o due getti basali vigorosi.
Al quarto gruppo appartengono le rose «pillar», rifiorenti e che fioriscono sulla vegetazione dell’anno. Differiscono dalle rose del terzo gruppo per il fatto che la loro crescita è generalmente verticale e più moderata e raramente superano m 2,4-3 d’altezza. | fusti sono in genere meno flessibili e, come indica il loro nome, questi rosai si prestano a crescere contro tutori o in posizioni in cui lo spazio orizzontale disponibile è scarso.
Primo anno
Con le varietà di questo gruppo appena piantate comportarsi come con quelle del terzo gruppo. Prima dell’impianto spuntare le radici e recidere le estremità rovinate e i rami deboli. Tenendo conto del loro naturale portamento eretto, non far crescere i getti guida ad angolo, come coi rosai del terzo gruppo.
Secondo anno e seguenti
La potatura dei rosai «pillar» adulti consiste nella consueta eliminazione di tutti i mazzi di fiori non appena appassiscono, in estate. Verso la fine dell’autunno o all’inizio dell’inverno, recidere tutto il legno debole, malato e accorciare alcuni getti guida e getti laterali dai fusti principali, quel tanto che basta per mantenere la simmetria della forma. Per favorire lo sviluppo alla base della pianta, accorciare di due terzi i getti guida più bassi. Nelle piante vecchie, la cui vegetazione è folta, recidere a livello del suolo uno o due dei fusti principali. Il grado di potatura dipende dalla varietà di rosa e dello spazio disponibile. Alcune varietà vigorose di rosai «pillar» con rami flessibili (soprattutto quelli laterali) possono aver bisogno di limitazioni più severe.
Rose Specie e Arbustive
Le rose specie e le rose arbustive sono coltivate più raramente delle Ibride di Tea e delle Floribunde, ma tendono a diffondersi sempre di più. Raggruppate o piantate singolarmente in bordure di arbusti o bordure miste, le rose arbustive sono estremamente gratificanti in estate e in autunno, soprattutto in disposizioni informali, in cui le rose da aiuola moderne possono apparire fuori luogo. Spesso conviene non potare assolutamente le rose arbustive, ma lasciarle crescere liberamente o al massimo, se necessario, spuntarle solo un po’. In genere le rose specie e le arbustive lasciate crescere per conto loro senza intervenire si sviluppano e fioriscono bene per qualche anno, ma questa risoluzione di /aissez-faire, sebbene allettante, non sempre dà il miglior rigoglio. Per ottenere risultati migliori è necessario eseguire annualmente una certa potatura, anche limitandosi a una garbata «manicure». Per semplificare il procedimento il più possibile sono stati distinti tre gruppi, anche se le divisioni sono alquanto arbitrarie: si presenteranno inevitabilmente dei casi in cui lo stesso sistema di potatura coincide per gruppi diversi o sono necessarie delle lievi modifiche a una tecnica di potatura per qualche tipo di rosa che non rientra perfettamente nei gruppi qui definiti.
La potatura delle rose specie e arbustive implica esattamente gli stessi principi generali che vanno bene per le altre rose, e cioè favorire i getti alla base o in prossimità e sostituire i vecchi fusti che hanno perso vigore e fioriscono poco. È anche importante considerare che i fiori di alcune varietà possono essere prodotti sulla vegetazione dell’anno a stagione avanzata, oltre che sui getti laterali e sublaterali di fusti più vecchi; certe varietà fioriscono una volta solo in giugno-luglio, mentre altre sono rifiorenti e fioriscono fino all’autunno; i bei frutti (cinorrodi) possono essere una caratteristica di alcune varietà, per le quali non è quindi necessario rimuovere i fiori appassiti.
I seguenti punti generali valgono sempre: 1. Non è necessaria una potatura d’impianto, eccetto l’eliminazione delle radici rovinate e disordinate e una spuntata dei getti danneggiati o non ben sviluppati. 2. Bisognerebbe costituire una solida impalcatura di rami ben distanziati, eliminando la vegetazione debole e sottile dopo la fioritura e tagliando sempre il legno debole o malato. 3. E consigliabile una potatura regolare per eliminare i fiori appassiti, se non si tratta di varietà coltivate per i frutti. Le arbustive rifiorenti, come gli ibridi di rosa Moschata, traggono enormi vantaggi da questa specie di «manicure», dato che la loro energia è diretta alla produzione di nuovi getti laterali fioriferi piuttosto che di frutti. 4. Una leggera cimatura di qualche cm di tutti i getti vigorosi in inverno favorirà ulteriori getti laterali e sublaterali fioriferi l’estate successiva. È utile anche perché elimina una possibile fonte di malattie, poiché le punte tenere o sottili sono spesso ammuffite.
Il primo gruppo riunisce i seguenti tipi di rose, che non hanno bisogno che di una potatura leggera per molti anni: le rose specie (oltre alle sarmentose) e gli ibridi più simili La Rosa spinosissima con relativi ibridi la Rosa rugosa, o rosa giapponese, con relativi ibridi le rose Gallica gli ibridi di rosa Moschata. Quasi tutti questi rosai hanno un portamento assai fitto e compatto e fioriscono soprattutto sui getti laterali e sublaterali della vegetazione del secondo anno o più vecchia. Una volta consolidatisi, non producono regolarmente getti basali vigorosi.
Primo e secondo anno
Dopo l’impianto limitare la potatura ai quattro punti citati nell’introduzione di questa sezione. Ogni tanto può essere necessario recidere alla base un getto disposto male.
Terzo anno e seguenti
Dal terzo anno in poi può essere necessario tagliare in inverno uno o due rami principali vecchi che producono pochi fiori, per stimolare nuovi getti basali e per mantenere una solida e vigorosa impalcatura; a volte, se i rosai sono molto vecchi, può essere necessario un trattamento drastico. In inverno eliminare alcuni rami principali vecchi e mal distribuiti, per ottenere un’impalcatura equilibrata.
Fanno parte del secondo gruppo le rose che fioriscono principalmente su corti getti laterali o sublaterali prodotti dalla vegetazione del secondo anno o più vecchia. Appartengono a questo gruppo le rose antiche come le rose «Alba», «Centifolia», «Muscosa» e quasi tutte le «Damascena». Sono comprese anche molte rose arbustive moderne che fioriscono abbondantemente una volta sola, a metà estate.
Primo anno
Il primo anno queste rose vanno trattate esattamente come quelle del primo gruppo. Spuntare i getti rovinati o non ben sviluppati ed eliminare le radici danneggiate o irregolari.
Secondo anno e seguenti
I rosai adulti del secondo gruppo differiscono da quelli del primo per una produzione regolare di getti alla base o in prossimità, che possono raggiungere in una stagione m 1,5-2,5. Durante il secondo anno questi lunghi fusti producono un’enorme quantità di getti laterali fioriferi che li appesantiscono finendo col farli poggiare quasi sul terreno, con conseguente pericolo di rottura. Questo tipo di sviluppo richiede una tecnica di potatura diversa dal primo gruppo, in modo da mantenere il portamento naturale pur evitando che i rami fioriferi dalla cima pesante si spezzino o strascichino nel fango. Oltre ai quattro punti generali dell’introduzione, in inverno accorciare di un terzo circa tutti i getti lunghi e vigorosi della vegetazione dell’anno e i getti laterali dei fusti principali più vecchi a 2-3 occhi o cm 15 dal fusto. Fare attenzione a non accorciare troppo questi getti lunghi, perché l’elegante portamento ad arco può essere compromesso e l’abbondante produzione di getti laterali fioriferi può essere ridotta. . Questa potatura annuale, accompagnata dall’eliminazione di uno o due fusti ogni anno, dovrebbe permettere a tutti i rosai di questo gruppo di fiorire abbondantemente e di crescere forti per molti anni.
Il terzo gruppo può essere considerato come una variante secondaria del secondo e comprende la maggior parte delle rose «Chinensis» e molte rose arbustive moderne, come la «Fountain». Delle rose antiche appartengono a questo gruppo molte «Bourbon», come le note «Zephirine Drouhin» e «Mme Isaac Pereire». Possono essere incluse anche alcune Ibride di Tea e Ibride Perpetue molto robuste, che vanno trattate come arbustive per bordure.
Primo anno
Il primo anno i rosai di questo gruppo vanno trattati come quelli del primo gruppo.
Secondo anno e seguenti
La differenza tra i rosai adulti del terzo gruppo e quelli del secondo sta nel fatto che i primi fioriscono più o meno periodicamente durante tutta l’estate e l’autunno sia sui getti della vegetazione dell’anno che su quelli laterali e sublaterali della vegetazione del secondo anno o più vecchia.
Molti producono anche lunghi getti flessuosi o robusti dalla base o più in alto, su rami forti e ormai consolidati. Diversamente dai rosai del secondo gruppo, questi nuovi getti spesso, durante la stagione in corso, producono alle estremità mazzi di fiori. Una potatura invernale più o meno drastica di tutti questi rosai porta alla produzione di getti vigorosi che fioriscono insufficientemente o che non fioriscono del tutto. Inevitabilmente il rigoglio è ritardato e discontinuo. Per ottenere risultati migliori è necessaria una potatura leggera. I rosai del terzo gruppo tendono a produrre per tutta l’estate nuovi getti laterali e sublaterali fioriferi formando velocemente fitti nidi di ramoscelli. Durante il periodo di fioritura eliminare i fiori secchi e sfoltire leggermente: questo trattamento favorisce una fioritura continua. La potatura invernale è sotto molti aspetti simile a quella del secondo gruppo, insistendo maggiormente sull’eliminazione dei ramoscelli che hanno perso vigore.
Rosai a alberello
I rosai di Ibride di Tea e di Floribunde sono spesso allevati ad alberello o «semialberello», perché spicchino in altezza tra le rose da aiuola nel giardino, in cui possono essere estremamente decorativi, soprattutto in un contesto formale. Sono generalmente innestati su fusti di Rosa rugosa o di rosa canina comune, ma recentemente sono meno diffusi, in quanto la chioma ha spesso la cima troppo pesante e i rami esili hanno bisogno di un accurato supporto per mantenere il portamento formale. La potatura iniziale e il trattamento successivo sono simili a quelli delle stesse varietà quando sono allevate a cespuglio. Una potatura leggera lascia su un astone una chioma piuttosto ampia che può essere soggetta a danni causati dal vento, soprattutto in giardini esposti. Si dovrebbe quindi eseguire una potatura moderatamente energica appropriata alla varietà. Potare i getti forti delle Ibride di Tea a 3-5 occhi o cm 15; potare i getti di un anno delle Floribunde a 6-8 occhi o cm 25 e quelli di due anni a 3-6 occhi o cm 15.
Rinnovamento
I rosai trascurati e non potati possono continuare a fiorire per molti anni, ma non sono certo belli da vedere ed è difficile non notare l’ammasso intricato di rami esili e a volte infestati da malattie, tranne quando la pianta è in fiore. Anche allora uno sguardo accurato rivelerà che i fiori hanno spesso una brutta forma, sono piccoli e meno numerosi di quelli di qualche varietà trattata con maggior cura. Alcuni rosai, in particolare quelli rampicanti vigorosi come la Rosa filipes, continueranno a crescere tranquillamente senza alcuna cura per vent’anni o più, ma sono delle eccezioni e la maggior parte dei rosai richiede qualche tipo di potatura per rimanere vigorosi e fiorire spontaneamente. Che cosa deve fare il giardiniere quando si trova di fronte a un rosaio trascurato o incolto?
La maggior parte delle persone tendono, come prima reazione, ad andarsene e dimenticarlo o a sradicarlo e mettere al suo posto una pianta giovane. Comunque i rosai sono perlopiù estremamente tenaci e tollerano un taglio a livello del suolo, a condizione che siano poi fornite cure adeguate sotto forma di acqua e letame abbondanti. Benché questa soluzione possa sconvolgere alcuni giardinieri, in molti casi funziona bene e ha il vantaggio di essere semplice. Questo trattamento estremo può rinnovare casi di incuria apparentemente disperati, malgrado sia consigliabile non ricorrervi indiscriminatamente. Tuttavia, per la maggior parte dei rosai si possono adottare metodi più delicati che daranno risultati ugualmente buoni. Anche i rosai trascurati annoverano generalmente nella loro impalcatura qualche ramo piuttosto vigoroso e lo scopo principale è di conserva
Primo anno
In inverno tagliare tutti i getti deboli, esili, intricati o malati intorno ai rami vigorosi ed eliminare eventuali succhioni, che saranno sicuramente presenti su una pianta innestata. Recidere alla base metà circa dei fusti principali, lasciando quelli su cui ci sono getti nuovi e vigorosi. Bisognerà anche eliminare i ramoscelli deboli dai rami restanti e tagliare i getti laterali a 2-3 occhio cm 15. In primavera, poi, ricoprire la base della pianta con uno strato spesso di composta o letame ben maturi, e, se possibile, durante la stagione vegetativa dare regolarmente alla pianta un nutrimento fogliare a intervalli di due o tre settimane, per stimolare nuovi getti basali di sostituzione.
Secondo anno
In inverno tagliare i vecchi fusti restanti alla base e tutti i getti laterali sulla nuova vegetazione a 2-3 occhi o cm 15 ed eseguire la potatura necessaria per quella determinata varietà. Per mantenere la pianta vigorosa, è necessaria un’altra concimazione. Entro l’estate successiva l’intera impalcatura della pianta trascurata dovrebbe essere stata sostituita e si può quindi cominciare la normale routine di potatura a seconda della varietà. Il rinnovamento può durare anche tre anni, ma la maggior parte dei rosai si rimetteranno in due anni.