Sia i meli che i peri possono essere presenti in quasi tutti i giardini: il vigore dell’albero non dipende solo dalla natura del terreno e dal clima, ma anche dal grado di potatura, dalla quantità di fertilizzante e dal portainnesto scelto. Il portainnesto è particolarmente importante.
I principali portainnesti del melo sono: 1. Il franco, che è la pianta ottenuta dal seme: le piante prodotte sono vigorose e molto longeve, ma iniziano a fruttificare piuttosto tardi. 2. Il dolcino: le piante ottenute sono di medio vigore. 3. Il paradiso: le piante ottenute sono nane e cominciano a fruttificare abbastanza presto. Da queste varietà gli istituti inglesi di East Malling e di Merton hanno ottenuto numerosi cloni di portainnesti, attualmente molti diffusi.
I portainnesti East Malling sono stati selezionati per garantire un’ampia gamma di vigore e risultati diversi da parte degli alberi. Nella serie Malling ci sono molti portainnesti di melo diversi; i più adatti per i giardinieri dilettanti sono, in ordine di vigore: l’EM IX, l’EM XXVI, MM 106 e MM 111. Per quanto riguarda i peri, essi sono spesso innestati sul cotogno: i portainnesti da scegliere sono il Quince A o il Quince C. Malgrado non sia direttamente collegata alla potatura, la scelta del portainnesto giusto è molto importante: non usando un portainnesto molo vigoroso si avrà in giardino un albero relativamente piccolo; dopo aver scelto il portainnesto, bisogna fare attenzione a non rovinare tutto sotterrando il punto d’unione al trapianto: se la marza è nel terreno, può mettere radici e ne risulterebbe un albero grande ma infruttifero.
Nei giardini in cui lo spazio è limitato i peri e meli possono essere allevati a vaso a bassa, media o alta impalcatura, a fuso, a cordone, a piramide o a spalliera. I meli a vaso a bassa impalcatura crescono in genere su portainnesti EM IX o EM XXVI. I vasi a media e alta impalcatura crescono bene su portainnesti del tipo MM 106 peri meli e Quince A per i peri. | produttori agricoli preferiscono sempre più un albero a fuso nel quale l’asse principale cresce ininterrotto verso l’alto e i rami si dipartono da esso a intervalli regolari. Il cordone è praticamente un fusto unico senza ramificazioni; i cordoni di alberi da frutto possono essere singoli o multipli. | fusti possono essere fatti crescere verticalmente o ad angolo. Le caratteristiche essenziali sono la potatura a speroni e la mancanza di ramificazioni. La spalliera può essere pensata come una serie di cordoni orizzontali sostenuti da un albero. La piramide può essere descritta come un cordone verticale che cresce liberamente.
Potatura di Produzione
La potatura a speroni
Cinque anni dopo che sono stati piantati i meli e i peri crescono ancora di dimensioni, anche se più lentamente perché parte dell’energia è concentrata nella produzione dei frutti. Di seguito si affronta soprattutto la formazione dell’impalcatura di rami permanenti. Questo implica una forte potatura dei getti guida per garantire rami forti e ben distribuiti capaci di portare una produzione abbondante di frutti. Una volta formata l’impalcatura, il giardiniere dovrebbe preoccuparsi soprattutto di arricchire le branche di speroni e di getti laterali fioriferi. In molti casi gli speroni cresceranno spontaneamente, oppure possono essere stimolati con una potatura eseguita tra novembre e febbraio o in estate. Un ramo laterale potato in inverno a quattro gemme produrrà uno o due getti dalle gemme più alte, mentre in genere le gemme a legno più basse si trasformeranno durante l’estate in gemme a fiore; queste ultime, rispetto alle gemme a legno, sono tonde e carnose. Dopo che le gemme a fiore si sono formate completamente, tagliare tutto il ramo fino alla gemma a fiore più alta: sono state così gettate le basi di un sistema di speroni annesso a un ramo. Se tutto va bene, tutte le gemme a fiore produrranno almeno una mela o una pera dai quattro 0 cinque fiori contenuti nella gemma. Dietro a questo frutto si formerà una nuova gemma a fiore, sempre supponendo che l’albero sia concimato a dovere. In altre parole, i sistemi di speroni si riformano da soli. Dopo qualche anno, un sistema di speroni può essere troppo fitto e complesso, allora bisogna diradare gli speroni, eliminando quelli più deboli e quelli sulla parte inferiore dei rami.
La potatura di rinnovamento
La maggior parte dei produttori agricoli, che devono guadagnarsi da vivere con la frutticoltura e per i quali sono quindi molto importanti i raccolti abbondanti, usano un sistema che è una via di mezzo tra il metodo più vecchio di potatura a speroni e il sistema più recente, chiamato potatura di rinnovamento, che si basa sulla nota tendenza delle varietà di meli e peri a produrre gemme a fiore sui rami laterali di due anni non potati. Non potare i rami laterali più forti sulla parte esterna dell’albero. Durante la stagione vegetativa successiva, la gemma terminale di ogni ramo laterale non potato si sviluppa e forma un altro getto guida nuovo, mentre la maggior parte delle gemme sulla parte non potata si trasformano in gemme a fiore. In inverno potare i rami laterali fino alla gemma a fiore più alta. L’estate successiva il ramo laterale potato fruttificherà; questo ramo può essere conservato come sistema di speroni allungato o essere potato fino a cm 2-3 dalla sua base. Questo accorciamento radicale stimola la formazione di un nuovo getto laterale (da qui il termine «rinnovamento») e il ciclo produttivo ricomincia da capo. Il modo migliore di affrontare la potatura dei meli e dei peri è di alternare la potatura a speroni alla potatura di rinnovamento.
Vaso
La forma del vaso è usata per meli, peri; susini, peschi e amareni; c’è qualche piccola variante, ma i principi sono gli stessi. La formazione può durare fino a cinque anni. Le gemme a frutto appaiono in genere il terzo o quarto anno, ma per avere un buon raccolto bisogna aspettare una stagione in più.
Primo anno
Per formare la chioma bisogna cominciare quando l’albero ha un anno. L’albero va piantato durante il riposo vegetativo, tra novembre e febbraio, facendo attenzione a non sotterrare il punto d’unione. All’’impianto tagliare l’albero di un anno a circa cm 65-70, appena sopra una gemma, per stimolare la formazione dei rami di prim’ordine. Alla fine della stagione vegetativa selezionare quattro getti guida forti per formare ì rami di prim’ordine, facendo attenzione a scegliere quelli che hanno formato angoli ampi col fusto principale, angoli che garantiscono la forza dell’albero: i rami che formano angoli stretti a lungo andare possono rompersi. Accorciare di metà i getti guida più forti e di due terzi quelli meno forti. Ogni taglio va fatto all’altezza di una gemma rivolta all’infuori, in modo che l’anno seguente l’allungamento dalla gemma più alta sia nella giusta direzione.
Secondo anno
Durante la seconda estate la crescita dei rami, in seguito all’energica potatura, dovrebbe essere forte, l’albero diventa più grande e crescono rami di second’ordine che riempiono il volume di spazio in aumento. Alla fine della seconda stagione di piena crescita, scegliere quattro rami ben distanziati: ora l’impalcatura consiste di circa otto rami che vanno accorciati di metà o due terzi, a seconda del vigore. Potarli fino a una gemma rivolta verso l’esterno e accorciare i rami laterali che non servono come rami di second’ordine, lasciando quattro gemme circa, per stimolare gli speroni. Se l’albero cresce vigoroso, si può non potare alcuni rami laterali sulla parte esterna della chioma, in modo che si formino gemme a fiore.
Terzo anno
Sono stati costituiti dei getti guida ben distanziati che fungono da rami dell’impalcatura. Tra novembre e febbraio accorciare i getti guida più forti di metà della nuova parte cresciuta in un anno e quelli più deboli di due terzi, fino a una gemma rivolta verso l’esterno. Ora l’albero dovrebbe avere delle gemme a fiore sugli speroni e sui rami laterali non potati. Potare questi rami laterali fino alle gemme a fiore più grosse. Non potare i getti laterali di un anno, se si trovano sulla parte esterna della chioma. D’ora in poi l’albero compie due funzioni: cresce di dimensioni e comincia a fruttificare.
Quarto anno e seguenti
Il vero problema sta nella potatura dei getti guida dopo il quarto anno di crescita. È un’operazione dannosa, che va interrotta se: a) i rami sono abbastanza forti; b) i getti guida crescono verso l’esterno invece che verso l’interno; c) non ci sono rami rotti o malati; d) sono stati prodotti abbastanza getti laterali. A questo punto l’impalcatura essenziale dell’albero è stata formata e comincia la fase di fruttificazione. Potare i rami laterali sulla parte interna con una motosega da potatura, lasciando quattro gemme per stimolare gli speroni. Non potare i rami laterali più esterni.
Cordone
Il grande vantaggio della forma a cordone è che gli alberi possono essere piantati uno accanto all’altro ed essere mantenuti ben serrati e abbastanza vicini al terreno, facilitando così la manutenzione. Questo offre al giardiniere la possibilità di coltivare una gran scelta di varietà; l’allevamento a cordone però non sempre dà buoni risultati e l’errore sta spesso nel non conoscere a fondo le regole della formazione o della potatura della pianta. Qualsiasi tentativo di andare contro natura implica una sfida costante e il cordone, il cui sviluppo è severamente regolato, è una delle forme più innaturali che siano state concepite. Poiché è necessario tenere sotto controllo la crescita della pianta e mantenerla a una distanza comoda, i cordoni in genere sono piantati a un angolo di 45°. Niente, comunque, impedisce al giardiniere di piantare i cordoni a un’altra angolazione o di disporli multipli: possono essere allevati verticalmente o in cordone doppio o triplo. Tuttavia i meli e i peri sono in genere allevati come cordoni singoli obliqui. Per sostenere il cordone inclinato sono necessari un palo e un sistema di fili metallici: fissare un bambù o una canna del genere ai fili all’angolazione desiderata e legare l’albero alla canna. Cominciare piantando un melo o un pero di un anno mai potati. Non è prudente piantare alberi più vecchi né lasciare assolutamente potare l’albero al vivaista prima del tempo. La presenza di getti laterali (piume) è un gran vantaggio, a condizione che l’albero sia davvero un esemplare di un anno.
Primo anno
In inverno, preferibilmente in novembre, piantare l’albero di un anno mai potato contro il sostegno di fili e legarlo alla canna. Tenere il punto d’unione rivolto verso l’alto per ridurre il rischio che si rompa. Non potare il getto guida, ma tutti i getti laterali a 4 gemme; potando il getto guida si stimolerebbe la produzione di getti laterali vigorosi immediatamente dietro al taglio, mentre nei cordoni un vigore eccessivo e ineguale è da evitare. A parte questo, la direzione che si vuole dare al fusto centrale del cordone può essere compromessa anche dalla potatura: lo sviluppo troppo vigoroso di un nuovo getto guida d’allungamento che spunta dalla gemma più alta può avere come conseguenza un tratto di fusto spoglio. Durante tutta la prima estate non potare, perché avvenga, alla fine dell’anno, la trasformazione delle gemme a legno in gemme a fiore. Alcune gemme possono produrre rami laterali, ma molto dipende dalla scelta del portainnesto. Ad esempio, l’EM IX tende a mettere gemme a fiore, mentre portainnesti più vigorosi tendono a produrre rami laterali. Non potare il getto guida, potare invece tutti i getti laterali a 4 gemme e i sublaterali a 1-2 gemme o cm 2-3.
Secondo anno e seguenti
Non è raro raccogliere qualche mela dagli alberi a cordone già il secondo anno, ma non bisognerebbe essere troppo ansiosi a scapito di un benessere futuro della pianta; se l’albero non cresce bene, non bisogna lasciarlo fruttificare po presto: è meglio asportare i fiori prematuri non appena sbocciano, facendo attenzione a lasciare intatta la rosetta di foglie. Dopo il secondo anno non asportare i fiori, altrimenti non si avranno frutti. Man mano che s’allunga l’albero va assicurato alla canna, per mantenere l’angolo di 45° desiderato.
La potatura estiva
Cominciare con la potatura estiva dei getti laterali. La potatura estiva offre alcuni vantaggi, tra cui: stimolare la formazione di gemme a fiore in prossimità del fusto principale e arrestare un eccessivo vigore. Un vantaggio in più sono la grossezza e la colorazione dei frutti, che possono essere anche conservati più a lungo. La tecnica è semplice: da metà luglio in avanti potare tutti i getti laterali non necessari per un ulteriore allungamento, lasciando tre belle foglie dalla base, senza contare il mazzo basale. Potare radicalmente i getti sublaterali che spuntano dai getti laterali già esistenti a cm 2-3.
Alla fine dell’anno le gemme a fiore dovrebbero ormai essere visibili e, se l’albero sta crescendo bene, lo si può lasciar fruttificare. Non potare il getto guida, potare invece a 4 gemme i rami laterali che non sono stati potati in estate. I rami laterali che erano già stati potati precedentemente dovrebbero ormai aver generato delle gemme a fiore alla base, nel qual caso accorciare il ramo fino alla gemma a fiore più alta, in modo da stimolare la formazione di speroni fruttiferi. Tuttavia a volte, l’anno successivo alla potatura di un ramo laterale a 4 gemme, non si forma una bella gemma a fiore. Allora potare i getti sublaterali a cm 2-3; ci vorrà un altro anno prima che appaiano delle gemme a fiore sporgenti. Da quel momento in poi eseguire questa potatura ogni anno.
Spalliera
A rigor di termini una spalliera è un albero fatto crescere lungo una recinzione o un’ingraticciata, ma nell’uso comune sta a significare una forma d’albero che consiste essenzialmente di un fusto centrale da cui si dipartono rami orizzontali fruttiferi a intervalli di circa cm 40. Gli alberi delle spalliere sono spesso piantati per separare alcune parti del giardino, come l’orto o il frutteto o lungo viali o per ricoprire muri o recinzioni. Il riparo che dà un muro reca un enorme giovamento alla coltivazione delle migliori varietà di peri. La formazione iniziale di una spalliera richiede una certa abilità, ma sarà molto piacevole e appassionante costituirne una sin dall’inizio.
Primo anno
Durante il riposo vegetativo, tra novembre e febbraio, piantare un albero di un anno senza getti laterali. Tagliare il fusto a cm 40 circa dal livello del suolo, facendo attenzione a lasciare un corto fusto nudo con tre belle gemme, di cui le due più basse devono essere rivolte in direzioni opposte. In primavera dirigere delicatamente il getto centrale superiore verso l’alto e gli altri uno a destra e uno a sinistra. È difficile ottenere il primo anno rami orizzontali senza interrompere lo sviluppo ed è quindi meglio far crescere inizialmente i due getti a un angolo di 45° circa col fusto principale: per ottenere ciò fissarli a canne assicurate alla struttura di fili. Durante l’estate si può variare l’angolazione in modo da stimolare i getti più deboli a riprendere vigore rialzandoli un po’ in posizione verticale. In novembre, alla fine della prima stagione vegetativa, abbassare orizzontalmente i due rami laterali e fissarli ai fili di sostegno. Potare il getto guida centrale a cm 45 dal punto di congiunzione coi rami più bassi. Lo scopo è di ottenere altri tre getti: uno per continuare l’asse centrale e gli altri due per formare una seconda fila di rami laterali. Accorciare i rami laterali del fusto principale in eccesso lasciando tre gemme. Potare i due getti guida orizzontali fino a una gemma rivolta verso il basso, eliminando circa un terzo di ogni ramo. Se la crescita è stata particolarmente soddisfacente, magari grazie a una buona stagione vegetativa, si può non potare i getti guida.
Secondo anno e seguenti
Gli anni seguenti sono una ripetizione del primo, con file successive di rami di cui si imposta la crescita. In novembre abbassare orizzontalmente i nuovi getti laterali e assicurarli ai fili del sostegno. Potare il setto guida centrale a om 45 dall’ultima fila di rami e ì getti laterali superflui del fusto principale, lasciando tre gemme. Accorciare di un terzo ì getti guida orizzontali fino a una gemma rivolta verso il basso. Durante l’estate potare a tre foglie i rami antagonisti che si dipartono dal fusto principale. Dai rami orizzontali tendono a crescere nuovi getti verticali che vanno potati in estate a tre foglie circa al disopra del mazzo basale. In novembre guidare e potare sia i getti guida orizzontali che quelli verticali esattamente come prima. Queste potature invernale ed estiva devono continuare finché non si raggiunge il numero di file desiderato, che dipende dal terreno, dal luogo e dal vigore delle piante: in genere sono 4 o 5.
Alla fine sia l’asse centrale che i rami orizzontali riempiono tutto lo spazio predisposto, quindi, d’ora in poi, recidere ogni maggio i nuovi getti terminali nel loro punto d’origine e in estate potare la vegetazione successiva.
La fruttificazione
I frutti sono portati da sistemi di speroni sui rami orizzontali; gli speroni si formano eseguendo la potatura estiva dei getti laterali e tagliando i rami orizzontali fino a una gemma a fiore sporgente non appena essa spunta. È preferibile eliminare completamente i getti eccessivamente vigorosi, altrimenti diventano infruttiferi, dominanti e antagonisti e riducono il potenziale di fruttificazione dell’albero. Dopo qualche anno di fruttificazione i sistemi di speroni possono diventare più che complessi e vanno diradati eliminando i mazzi di gemme deboli o in zone ombrose o sulla parte inferiore dei rami principali.
Piramide
La forma a piramide è stata messa a punto dai produttori agricoli come metodo più semplice per produrre intensivamente mele e pere. In particolare il pero, quando cresce su un portainnesto di cotogno, si presta molto bene a questo tipo di formazione e recentemente questa tecnica si è estesa anche ai susini . Coi meli e i peri lo scopo è di ottenere un albero con un getto guida centrale alto più o meno due metri e una chioma dell’ampiezza di cm 90 circa, affusolata verso l’alto, per formare una piramide. E essenziale tenere sotto controllo un albero piantato con tanta attenzione e così ben congegnato; questo controllo va esercitato con una combinazione di potatura estiva, produzione precoce, eliminazione completa di tutti i getti verticali vigorosi e scelta di un portainnesto in grado di mantenere l’equilibrio tra una produzione di frutti costante e il rinnovamento della vegetazione fruttifera necessaria. | portainnesti EM XXVI ed EM IX vanno bene per i meli nella maggior parte dei giardini e il Quince A 0, quando sarà disponibile, il Quince C possono essere usati per i peri.
Primo anno
Si comincia con un albero di un anno, potato all’impianto a circa cm 50, durante il riposo vegetativo tra novembre e febbraio; potare fino a una gemma sul lato opposto dell’innesto. In seguito a questa potatura d’impianto sono prodotti quattro o cinque getti vigorosi, di cui quello più alto cresce verticalmente. Durante la prima estate non è necessaria nessuna potatura, Alla fine della prima stagione potare il getto guida centrale lasciando cm 25 circa d’allungamento appena cresciuto e facendo attenzione a tagliare fino a una gemma rivolta dalla parte opposta rispetto alla potatura precedente, per cercare di mantenere il fusto centrale il più diritto possibile in una serie di zigzag. Sarebbe più semplice non potare il getto guida centrale del tutto, poiché il fusto non potato sarebbe più diritto, ma la potatura è necessaria per stimolare la produzione annuale di rami laterali durante i vari stadi della formazione. Potare questi rami laterali (più o meno quattro di numero) distanziati uniformemente intorno all’albero, lasciando cm 20 del nuovo allungamento dell’ultimo anno e tagliandoli tutti fino a una gemma rivolta verso il basso o verso l’esterno, per mantenere la direzione orizzontale dei rami.
Secondo anno
Durante il secondo anno di crescita cominciare la potatura estiva: potare tutti i rami laterali non necessari per l’impalcatura lasciando tre foglie e i sublaterali lasciando una foglia oltre il mazzo basale. Si può intraprendere quest’operazione all’inizio di luglio per i peri e due settimane dopo per i meli, continuando per tutta l’estate quando i getti avranno raggiunto una lunghezza di cm 25 circa. Potare il getto guida centrale in inverno, lasciando circa cm 25 di nuovo allungamento, come prima.
Terzo anno e seguenti
Dal terzo anno in poi la potatura va fatta nello stesso modo: accorciare il getto guida centrale ogni inverno, per stimolare la nuova vegetazione, facendo attenzione a mantenere la verticalità delle nuove parti cresciute e tagliando fino a una gemma dalla parte opposta della potatura precedente. Quando l’albero raggiunge l’altezza desiderata tagliare ogni maggio il getto guida fino al punto d’origine. I getti guida dei rami vanno potati in estate come i rami laterali, dopo che hanno raggiunto una lunghezza totale di cm 45.
In estate potare i getti laterali e sublaterali ed eliminare completamente i getti verticali vigorosi. Ogni tanto i rami devono essere accorciati fino a un getto rivolto verso il basso, per cercare di mantenere i rami fruttiferi in posizione orizzontale. Quest’operazione va fatta preferibilmente in inverno. Contemporaneamente, se è necessario, si possono anche sfoltire gli speroni; cercare di evitare che le parti terminali diventino dominanti, perché bisogna mantenere la forma a piramide.