La potatura dei damaschini è velocemente liquidata dicendo che vanno trattati come i susini, ma meno drasticamente. | damaschini crescono rigogliosi in condizioni di incuria moderata, che non si addicono ai susini ben più raffinati. Le ragioni per cui i susini non danno buoni risultati nei giardini sono: una fioritura precoce che li rende quindi soggetti ai danni del gelo in primavera, la mancanza di portainnesti adeguati e i danni causati dagli uccelli e dal mal del piombo. Gli ultimi tre problemi sono direttamente collegati alla formazione e alla potatura, come lo è d’altronde anche il primo, in quanto, se ci fosse un portainnesto adeguato, sarebbe possibile ottenere alberi più piccoli, quindi più facili da proteggere contro i danni più gravi del gelo primaverile. | susini tendono a diventare grandi e quindi difficili da curare. Ricerche recenti hanno selezionato un tipo di portainnesto sul quale possono essere fatti crescere i susini, mantenendoli abbastanza compatti. Il portainnesto è chiamato St Julien A. C’è comunque un altro portainnesto di grandi speranze, per alberi di bassa taglia, che è stato chiamato Pixy e forse è proprio quello che i giardinieri stanno cercando. Se per i nuovi impianti si riescono a procurare degli alberi innestati su un St Julien A o su un Pixy, non esitare a usarli al posto dei più noti portainnesti Brompton e mirabolano, che producono alberi ‘troppo grandi e scomodi in giardino. Comunque, le considerazioni seguenti presuppongono che la maggior parte dei susini sia ancora coltivata sui vecchi portainnesti. Molte varietà di susini hanno rami sottili che tendono a ricadere: perché non tocchino il suolo è necessario avviare la chioma su un fusto nudo di non meno di m 1,2. Purtroppo gli uccelli, soprattutto i ciuffolotti, in inverno si nutrono voracemente delle gemme a frutto dei susini, riducendo considerevolmente il raccolto e lasciando lunghi tratti di ramo spogli che disorientano il potatore. Questo libro non ha come scopo di insegnare a evitare questi danni, ma è importante che il giardiniere capisca perché, quando arriva la primavera, ci sono tanti rami spogli e così pochi fiori sui suoi susini. Il mal del piombo è una malattia letale causata da un fungo (Stereum Purpureum) che vive all’interno dell’albero. Il fungo riesce a penetrare nell’albero attraverso le ferite, soprattutto nei mesi invernali. Due punti importanti devono essere ben chiari: cercare di evitare i tagli e potare in estate. Impostare il giovane albero in modo da ridurre al minimo la rottura o l’eliminazione dei rami; se possibile, evitare grandi tagli e spennellare quelli necessari con un prodotto cicatrizzante e antisettico. Ridurre al minimo la potatura, una volta che il giovane albero s’è formato, e cercare di limitare quella degli alberi fruttiferi ai mesi di giugno, luglio e agosto.
Vaso
Primo anno
Piantare un albero di un anno durante il riposo vegetativo, tra novembre e febbraio, e legarlo a una palettatura composta da due paletti e una traversa. Tagliare l’albero a circa m 1,5 dal suolo, appena sopra una gemma. Si possono piantare soddisfacentemente susini di due o tre anni la cui chioma si sia già ben formata, ma questi alberi sono più costosi e ci sono rischi maggiori che la crescita s’interrompa all’impianto. L’estate dopo l’impianto dovrebbero spuntare quattro o cinque forti rami di prim’ordine ed è essenziale che formino angoli ampi col fusto principale, che siano uniformemente distanziati e che crescano nelle direzioni desiderate. È importante che questi rami diventino parte integrante dell’albero, che siano forti, ben distribuiti e permanenti, per evitare che si rompano e che sia necessario potarli man mano che l’albero invecchia.
Secondo anno
Si può eseguire la potatura in inverno, ma è meglio rimandarla a marzo, quando la cicatrizzazione delle ferite è più rapida. Scegliere quattro rami permanenti, se possibile, e accorciarli da metà a due terzi del nuovo allungamento di un anno; potare fino a una gemma rivolta verso l’esterno. Durante la stagione vegetativa possono spuntare dei getti dal fusto sotto al ramo permanente più basso: tagliarli a cm 7-8; sono solo temporanei e li si lascia unicamente per favorire l’ispessimento del tronco principale. Dopo la seconda stagione vegetativa li si può eliminare del tutto. I getti che spuntano da sotto il terreno, i succhioni, provengono dal portainnesto e vanno eliminati non appena appaiono, tagliandoli nel loro punto d’origine e non a livello del suolo.
Terzo anno
Ripetere il procedimento dell’anno precedente, ma, per riempire lo spazio aumentato, lasciar crescere otto getti sublaterali forti, ben distanziati e rivolti verso l’esterno. Tagliare da metà a due terzi del nuovo allungamento di un anno fino a una gemma rivolta verso l’esterno con un troncarami. Se l’albero cresce bene, non potare i getti della parte esterna della chioma, non necessari come getti guida. Su questi rami laterali l’estate seguente si formeranno delle gemme a frutto; potarli a cm 8-10.
L’albero maturo
Se l’albero cresce bene e i rami sono forti e ben distribuiti, si può smettere di potare i getti guida. Con gli alberi che crescono più lentamente e le varietà meno vigorose, come la «Victoria», comportarsi come l’inverno precedente. Se la chioma s’è sviluppata correttamente, in seguito a una potatura oculata, nutrimento coretto e controllo dei parassiti, l’impalcatura essenziale dell’albero dovrebbe essere ormai costituita e l’albero è quindi pronto a fruttificare. Da questo momento in poi la potatura deve essere minima.
Piramide
I susini possono essere coltivati anche a palmetta, addossati ai muri, ma lo spazio contro i muri è scarso e prezioso, quindi conviene allevarli a piramide.
Primo anno
Scegliere un portainnesto St Julien A. Tra novembre e febbraio piantare un albero di un anno, preferibilmente ricco di getti laterali e fissarlo a un paletto alto. Cominciare la potatura d’impianto in marzo, tagliando l’albero fino a una bella gemma a circa m 1,5 dal livello del suolo. Eliminare i rami laterali dal fusto fino a cm 45 dal suolo; gli altri servono per infoltire l’albero, ma vanno accorciati subito di metà. La prima estate, verso la fine di luglio, potare a cm 20 tutti i rami laterali che si dipartono direttamente dal fusto. Tagliare a cm 20 tutte le diramazioni laterali dei getti laterali originari, scegliendo una gemma diretta verso il basso. Non potare il getto guida centrale.
Secondo anno
La stagione seguente cominciare accorciando in marzo il getto guida centrale di due terzi, fino a una gemma opposta a quella da cui è spuntato, per ottenere un getto guida centrale diritto. In luglio potare a cm 20 i getti guida di tutti i rami e a cm 15 i rami laterali, come prima, fino a una gemma rivolta verso il basso. Recidere completamente tutti i getti troppo vigorosi. Per ottenere dei rami inclinati orizzontalmente, legare i rami troppo vigorosi con uno spago robusto, fissato a metà circa del ramo e alla base del fusto principale.
Terzo anno e seguenti
Ora la potatura è semplice. Fare in modo che il getto guida centrale cresca diritto in una serie di zigzag, finché raggiunge m 2,5-3 circa. A questo punto l’allungamento va interrotto: ogni estate, in maggio, recidere il getto guida principale alla base. In luglio potare a cm 20 i rami laterali e, nel caso si siano aggrovigliati dei rami, districarli. Il vero problema è la cima dell’albero: il giardiniere deve essere risoluto e potare o asportare tutti i . getti ribelli, ricordando sempre che la forma che si vuole ottenere è schematicamente una piramide dalla base larga.
Rinnovamento
Spesso nei giardini i vecchi susini, soprattutto quelli su portainnesti vigorosi, sono trascurati e diventano disordinati e irrecuperabili. In genere non si adattano a una potatura radicale e sopportano molto meno dei meli condizioni di crescita stentata. Purtroppo vanno anche soggetti all’inesorabile mal del piombo, come d’altronde tutte le specie di Prunus, compresi i peschi e i ciliegi. Distruggere tutti gli alberi seriamente colpiti da questa malattia. | susini trascurati possono reagire in seguito a dei provvedimenti di controllo regolare delle malattie e dei parassiti e a un abbondante nutrimento, soprattutto se vengono eliminate le erbacce alla base, ma in molti casi la cosa migliore è estirpare l’albero moribondo sostituendolo con una pianta giovane su un portainnesto adeguato per piante a sviluppo ridotto. Comunque ben difficilmente i giardinieri seguiranno questo consiglio, riluttanti a eliminare un vecchio amico, pur trascurato, senza prima tentare un’operazione di rinnovamento. Il rinnovamento di un susino può essere ottenuto più o meno nello stesso modo di un melo trascurato: i principi della potatura rimangono validi in entrambi i casi. La differenza principale è il periodo della potatura che, per i susini e tutti gli altri Prunus, è quello estivo, preferibilmente tra giugno e agosto, quando il pericolo di infezione del mal del piombo è minimo. L’obiettivo finale è ottenere un albero con un sistema di ramificazioni più o meno simmetrico. Gli alberi sono stati disegnati senza foglie per facilitare la comprensione delle operazioni di potatura.
Primo anno
Come prima cosa eliminare i rami grossi che alterano l’equilibrio e tutti quelli mal distribuiti o disordinati, in modo che i restanti rami dell’impalcatura siano uniformemente distanziati. Dopo aver tagliato tutti i rami più grossi, fare qualche passo indietro per guardare la forma dell’albero: questo va fatto per essere sicuri di non tagliare per errore i rami principali dell’impalcatura. Questo attacco preliminare eliminerà anche molti ramoscelli esili. Il passo successivo è il taglio di tutto il legno malato o danneggiato, compresi i succhioni basali e i ramoscelli esili che s’accumulano spesso sul fusto principale di un albero trascurato. Il resto del lavoro consiste nel diradare accuratamente i ramoscelli troppo fitti, in modo che rimanga un sistema uniforme di rametti con una giusta proporzione di legno nuovo e sistemi di speroni più vecchi. Se è necessario, potare i rami troppo lunghi fino ai rami laterali vigorosi più vicini al tronco, per favorire un portamento più compatto. E essenziale applicare man mano un prodotto cicatrizzante su ogni superficie tagliata.
Dopo il rinnovamento, la pianta potata avrà bisogno ogni stagione di una pacciamatura, di nutrimento e del controllo delle malattie e dei parassiti, per mantenere una vegetazione sana e vigorosa. Secondo anno e seguenti La stagione successiva alla potatura radicale, è probabile che vengano prodotti dei getti vigorosi, soprattutto se sono stati eliminati grossi rami. A volte questi getti nuovi crescono in posizione adatta per riempire i vuoti nell’impalcatura; in caso contrario tagliarli tra giugno e agosto, per evitare che crescendo alterino la simmetria dell’albero. Una volta che l’albero è tornato sano, avrà bisogno di una potatura leggera, oltre allo sfoltimento occasionale dei getti troppo fitti per mantenere l’equilibrio tra speroni e legno nuovo.