In questa guida spieghiamo come potare l’uva spina.
Gli arbusti da frutto (uva spina, rovo da more, lampone e ribes) non sono molto diffusi nei giardini italiani, a causa delle loro esigenze in fatto di clima. Infatti richiedono un clima fresco e umido e sono quindi coltivati quasi esclusivamente nei giardini delle zone montane. L’uva spina richiede una delle potature più impegnative tra tutti gli arbusti da frutto e, proprio per questa ragione, si tende a trascurarla e a ‘ lasciarla a se stessa sperando che vada tutto bene. In più l’uva spina ha i rami spinescenti, contrariamente al ribes, suo simile, che rendono più problematiche la potatura, la raccolta dei frutti e l’eliminazione delle erbacce. Ma dandole una giusta formazione e potatura, ne risulterà una pianta più facilmente maneggiabile e con frutti molto più grandi.
La potatura dell’uva spina può seguire due strade diverse: la prima consiste nel potarla rigorosamente come il ribes rosso e la seconda consiste nel potarla con una tecnica molto meno rigida, simile a quella del ribes nero. Le forme a cordone e a vaso potato a speroni permettono di ottenere frutti più grandi che è molto più facile raccogliere e cespugli che è molto più piacevole coltivare che non gli esemplari rigogliosi che hanno ricevuto solo una potatura minima. Innanzitutto la potatura a speroni, che può essere usata per la forma a vaso o per i cordoni singoli o multipli. 1 cordoni sono trattati nello stesso modo metodico dei singoli rami della forma a vaso: l’unica differenza è che ogni fusto del cordone è fatto crescere verticalmente e munito di un tutore. Una rigorosa potatura a speroni è l’ideale per le varietà da tavola di uva spina, ma ci sono delle difficoltà. A volte i rami deperiscono perché attaccati da funghi e la perdita di un intero ramo o di più rami è una questione seria in un esemplare a crescita formale. Inoltre ci sono meno frutti da raccogliere, anche se sono più grandi e, per scopi culinari, è meglio avere tanti frutti anche se piccoli. | danni fatti dagli uccelli sono più seri sugli alberi potati a speroni, in cui la concentrazione delle gemme a frutto è maggiore ed è quindi più facile cibarsene.
Propagare l’uva spina con talee di legno duro prese da rami sani in novembre e piantarle in piena terra. Come prima cosa recidere le cime deboli e tutte le gemme lasciandone solo quattro nella parte superiore della talea. Lo scopo è ottenere un cespuglio in miniatura dal centro libero con un fusto nudo corto, forma che semplifica la raccolta dei frutti, l’estirpazione delle erbacce e l’irrigazione. L’uva spina non è vigorosa come il ribes rosso e può dover rimanere due anni nel piantatoio. Come alternativa si possono acquistare dei cespugli di due anni; è meglio evitare cespugli più vecchi.
Primo anno
All’impianto, tra novembre e febbraio, accorciare i quattro rami di prim’ordine di metà circa con il potatore, fino a una gemma rivolta verso l’alto e verso l’interno. Questo è fatto per ridurre la tendenza dell’uva spina a produrre rami cascanti assumendo un portamento brutto per una pianta spinosa perché rende difficile e scomoda l’estirpazione delle erbacce. Il resto della potatura è uguale a quella del ribes rosso. Alla fine del primo autunno accorciare di metà i getti guida d’allungamento, fino a una gemma rivolta verso l’interno. Scegliere dei getti di second’ordine ben distribuiti adatti a diventare rami nuovi e accorciarli di metà circa; questo darà origine a otto o più rami permanenti. Tagliare tutti gli altri getti laterali a cm 5 dalla base per formare speroni. Recidere tutto il legno malato o danneggiato e i succhioni.
Secondo anno e seguenti
L’estate successiva l’impalcatura di rami dovrebbe essere ben visibile. In luglio accorciare i rami laterali superflui fino a cm 10, ma non potare i getti guida. In inverno, ripetere la potatura dei getti guida, accorciandoli di metà circa. Potare a circa cm5. i rami laterali già potati in estate. Eliminare il legno malato o danneggiato. In estate potare i getti laterali superflui a cm 10, per rendere più semplice la raccolta dei frutti. Se i danni degli uccelli si prospettano seri, rimandare la potatura invernale a marzo, quando si può vederne l’entità e regolarsi di conseguenza.
L’uva spina è una pianta ingrata che vuole comportarsi come un ribes nero e sta meglio se fatta crescere su un tronchetto da cui si dipartono i rami che crescono liberamente. Coltivata in questo modo, produce più frutti perché fruttifica senza difficoltà sui rami di due anni oltre che sugli speroni e i rami che avvizziscono sono rapidamente sostituiti.
Primo e secondo anno
La potatura consiste nell’accorciare di metà circa i getti guida in novembre.
Terzo anno e seguenti
Il punto essenziale della potatura dell’uva spina lasciata crescere liberamente è una sfoltitura selettiva dei getti tutti gli inverni, eliminando quelli disordinati, rotti, malati, troppo forti o visibilmente secchi e lasciando dei getti distanziati sufficientemente da permettere a una mano di entrare cautamente al momento della raccolta dei frutti. Generalmente non si eseguono né la potatura estiva né la cimatura dei getti guida, ma si tagliano i rami cascanti fino a un getto verticale.
RINNOVAMENTO
Di quando in quando ci si trova ad avere a che fare con un cespuglio trascurato da molto tempo ma sano. Questo cespuglio è troppo fitto di rami, con succhioni che spuntano dalla base e spesso le punte dei rami cascanti non solo hanno toccato il terreno, ma hanno anche messo radici. In inverno eliminare i succhioni molto forti, sfoltire i rami in sovrabbondanza per facilitare la raccolta dei frutti e accorciare accuratamente i rami cascanti. Dopo questo trattamento il cespuglio fruttificherà abbondantemente sulla vegetazione non potata formatasi l’anno precedente. Dopo che hanno fruttificato, recidere completamente questi rami per far posto ai successori giovani e baldanzosi.
Un cespuglio di uva spina trascurato: recidere i rami troppo fitti, disordinati o cascanti e i succhioni.
Il cespuglio rinnovato, su cui è più facile raccogliere i frutti e tenere sotto controllo i parassiti e le malattie.