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Potatura del Pesco – Come e Quando Eseguirla

Aggiornato il 11 Marzo 2025

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  • Vaso
  • Palmetta a branche inclinate
  • Potatura di produzione

In questa guida spieghiamo come e quando potare il pesco.

Il pesco, coltivato da lunghissimo tempo, è molto diffuso in tutto il mondo nelle zone temperate e tende a espandersi sempre più. L’Italia, in particolare, produce poco meno dei due terzi della produzione totale europea. Le forme d’allevamento impiegate sono il vaso e la palmetta a branche inclinate.

Vaso

Primo anno
All’impianto, tra novembre e febbraio, accorciare l’albero di un anno fino a circa cm 60; tutti i getti laterali forti possono essere usati per formare i primi rami. Scegliere quattro o cinque getti laterali in buona posizione, che formino angoli ampi col fusto e tagliarli a cm 10 circa. Alla fine della prima stagione vegetativa, l’impalcatura di rami dovrebbe essere a punto. Accorciare i getti guida di metà, per rafforzare e infoltire i rami, tagliandoli sempre fino a una gemma rivolta verso l’esterno. Non potare i rami laterali ben distribuiti. Recidere i rami disordinati.

Secondo anno e seguenti
Continuare la potatura dei getti guida per quattro o cinque anni, dopodiché passare a un nuovo sistema, accorciando periodicamente, per esempio, due rami all’anno tagliandoli fino al legno di due o tre anni fino a un getto laterale o a una gemma a legno. Non potare gli altri getti guida, a meno che non si curvino troppo vicino al terreno, nel qual caso vanno accorciati fino a getti laterali in buona posizione o eliminati completamente. Questi rami sono accorciati per evitare che l’albero rimanga spoglio al centro e quindi fruttifichi solo la parte periferica. In aprile eliminare tutti i tratti lunghi di legno cieco e recidere i rami laterali disordinati o intricati. Potando a vaso un pesco adulto ormai ben radicato bisogna tenere bene a mente che lo scopo principale è il rinnovamento costante di nuovi getti ben distribuiti, che non vanno potati perché producano il raccolto l’anno seguente. La cimatura e l’eliminazione dei germogli, che sono una caratteristica della coltivazione dei peschi a spalliera, non sono in genere eseguite, però se il buon senso suggerisce qualche cimatura occasionale in estate dei germogli non desiderati, il buon senso è sempre un’ottima guida.

Palmetta a branche inclinate

I peschi e i peschi noce sono piante rustiche, ma fioriscono così presto che possono essere colpiti dal gelo primaverile e per questo sono in genere protetti da un muro, una recinzione o una parte riparata del giardino. Benché di solito si coltivi un pesco a palmetta addossato a un muro, lo si può anche coltivarle contro una recinzione di pali e fili, usando canne fissate ai fili. In entrambi i casi i fili devono essere tesi e a una distanza di cm 15 l’uno dall’altro.

Primo anno
Durante il riposo vegetativo, tra novembre e febbraio, piantare un albero di un anno e tagliarlo a cm 40 circa dal punto d’unione. Il taglio deve essere fatto al di sopra di una gemma a legno o tripla. Le gemme a legno, da cui poi spuntano i getti, sono sottili e appuntite, mentre le gemme a fiore sono gonfie e rotonde; una gemma tripla è composta da due gemme a fiore e una gemma a legno. Durante la prima estate dalle gemme a legno spunteranno dei getti; sceglierne tre robusti e far crescere quello più alto verticalmente e gli altri due lateralmente, uno per lato del fusto. Questi due getti devono essere vicini. Recidere completamente tutti gli altri getti o gemme. Man mano che i due getti laterali s’allungano, legarli a delle canne a un angolo di circa 45°, eliminare completamente il getto centrale e ricoprire il taglio con un prodotto cicatrizzante o una cera. Alla fine della prima stagione slegare le branche laterali e accorciarle di metà. Abbassare le canne quasi orizzontalmente e rilegare i rami. Eliminare tutti gli altri getti.

Secondo anno
In seguito alla potatura dei getti guida di ogni branca si formeranno nuovi getti. In estate scegliere quattro getti sani per branca, di cui uno all’estremità per l’allungamento della branca, altri due sulla parte superiore del ramo, a uguale distanza l’uno dall’altro, e un altro sulla parte inferiore, in modo che la palmetta abbia un totale di otto rami. Far crescere accuratamente i nuovi getti lungo una canna, distendendo le ali della palmetta, ma lasciando la zona centrale aperta. Recidere tutti gli altri getti man mano che crescono. Alla fine della seconda stagione vegetativa non è necessaria alcuna potatura.

Terzo anno
In febbraio accorciare tutti i getti guida di circa un terzo, fino a una gemma rivolta verso il basso. In estate scegliere tre getti uniformemente di-. stanziati su ogni getto guida potato e fissarli alla struttura. Recidere tutti gli altri getti. Durante il riposo vegetativo, tra novembre e febbraio, accorciare leggermente di circa un quarto il nuovo allungamento dei getti guida.

Quarto anno e seguenti
Ormai la zona centrale della palmetta è stata riempita coi rami nuovi e si può non potare le branche laterali fruttifere. Limitarsi a potare i getti guida dei rami che non crescono vigorosi. Una volta raggiunte l’ampiezza e l’altezza desiderate, potare in estate i getti d’allungamento, per evitare un’ulteriore crescita e, se necessario, alla fine della stagione vegetativa potarli ancora fino a un buon getto di sostituzione. In estate potare a cm 8 tutti i getti laterali in posizione sbagliata che crescono allontanandosi o avvicinandosi troppo al muro.

Potatura di produzione

Il pesco fruttifica sulle branche formatesi l’estate precedente, quindi la potatura deve poter assicurare un rinnovamento-annuo costante di getti giovani e ben distribuiti e l’eliminazione dei rami dopo che hanno fruttificato con il segaccio da potatura, per lasciare spazio ai getti nuovi. Questi nuovi getti vengono scelti annualmente a uno stadio precoce, alla base delle branche laterali fruttifere esistenti, e crescono tutti insieme uno accanto all’altro. La branca laterale fruttifera non solo produce frutti saporiti ma anche getti laterali per tutta la sua lunghezza. Sceglierne uno alla base come ramo laterale di sostituzione e lasciarne crescere un altro a metà circa della branca, per essere sicuri di avere un ramo di sostituzione. Non potare i getti d’allungamento. Gli altri getti laterali sono superflui e fastidiosi ed è quindi meglio potarli a 2 foglie. Se l’albero è pieno d’energia, da questi rami cresceranno dei getti di second’ordine, che vanno potati immediatamente a cm 2-3. Il getto laterale basale scelto per diventare ramo fruttifero l’anno seguente non deve essere più lungo di cm 45, quindi cimarlo non appena raggiunge questa lunghezza. Può essere necessario eliminare completamente i getti superflui quando sono così numerosi che non c’è più motivo di limitarsi alla cimatura.

Dopo il raccolto ripulire bene il pesco eliminando le branche laterali che hanno fruttificato oltre al legno danneggiato o spoglio. La brutta malattia dell’accartocciamento delle foglie è spesso problematica: le foglie colpite in genere cadono precocemente e vanno bruciate appena possibile. Nebulizzare la pianta a metà gennaio e due settimane dopo con poltiglia bordolese o con un anticrittogamico liquido a base di rame.

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